Negli ultimi tempi, nonostante una timida ripresa economica, la situazione lavorativa degli italiani resta ancora critica. I media ogni giorno parlano di crisi del mondo del lavoro, di manovre politiche e aziende che non assumono, di contratti precari e giovani che fuggono all’estero alla ricerca di un tenore di vita migliore. Questo è quello che dicono giornali e TV ma sara’ tutto vero?
Non si può generalizzare, esistono delle eccezioni.
Nel settore della ristorazione, ad esempio, stiamo assistendo ad una tendenza piuttosto insolita. Da un lato molte offerte di lavoro, alcune davvero vantaggiose, dall’altro potenziali lavoratori poco interessati che in molti casi rifiutano l’ingaggio.
Pizzaitalianacademy è la prima realtà in Italia e nel mondo che si dedica alla formazione dei pizzaioli di domani orientandoli anche al lavoro dopo il corso attraverso le numerose offerte di lavoro di aziende che si rivolgono a noi per la ricerca di pizzaioli, panettieri e cuochi. Siamo una organizzazione capillare in Italia ed all’estero che orienta i suoi studenti e li prepara al mondo del lavoro. Recentemente abbiamo ampliato la nostra rete creando il sito www.piajob.com che si occupa della gestione delle domande e delle offerte di lavoro nel settore ricettivo. I numeri ci dicono che Piajob dopo circa un mese dalla sua apertura raccoglieva oltre 300 offerte di lavoro e solo una minima parte vengono prese in considerazione da pizzaioli esperti e meno esperti facendo domanda di lavoro.
Quello che leggerete di seguito quindi è trattato con cognizione di causa.
Questo un primo esempio. Ad Aprile veniamo contattati da una nota pizzeria di Formentera per occuparci della ricerca di un pizzaiolo per la stagione estiva, da Aprile ad Ottobre. L’offerta prevedeva un compenso mensile di 1.900 euro con vitto e alloggio pagato. Si tratta di un lavoro serale con un volume di 100/120 pizze a servizio.
Nella prima fase riceviamo diverse risposte negative da parte di pizzaioli che facevano richieste assurde per andare allora individuiamo un nostro corsista di 25 anni che ha terminato il nostro corso 2 mesi prima. Si era distinto per capacità e su consiglio del maestro gli proponiamo il lavoro.
All’inizio il ragazzo sembra entusiasta e ci aveva ringraziato molto ma dopo aver stabilito con la pizzeria un colloquio telefonico, si rende irreperibile alle chiamate.
Solo dopo numerosi tentativi l’aspirante pizzaiolo comunica al locale che avrebbe accettato solo se nel contratto fosse previsto un appartamento in affitto solo per lui e la sua fidanzata. Ovviamente il ragazzo è rimasto in Italia. Successivamente dopo molti altri tentativi abbiamo trovato per ricoprire questo ruolo un pizzaiolo che si trovava già in Spagna.
Il secondo caso invece riguarda una pizzeria che si trova in un’isola greca. Veniamo contattati per l’assunzione di un aiuto pizzaiolo, durata 4 mesi, compenso di 1.500 euro al mese con vitto e alloggio.
Anche in questo caso riceviamo numerosi rifiuti da parte di pizzaioli italiani ma riusciamo dopo numerosi tentativi ad individuare un pizzaiolo desideroso di andare. Durante i colloqui il candidato assicura di essere una persona seria con tanta voglia di lavorare e d’impegnarsi.
Dopo aver ricevuto il contratto e gli altri documenti per l’assunzione da parte della pizzera, sette giorni prima di partire, sparisce. Si fa vivo una settimana dopo l’inizio del contratto comunicando di aver ricevuto un’altra offerta di lavoro dalla Germania e che preferisce andare lì’. Assoluta la mancanza di correttezza e serietà. Due settimane dopo a fatica abbiamo trovato un altro pizzaiolo per questo ruolo.
L’ultimo esempio invece dimostra che anche in Italia la situazione non è differente. Parliamo di una nota catena di pizzerie di Milano che ci contatta spesso per la ricerca di figure professionali. Offre un contratto con retribuzione mensile di €1.500 euro e 8 ore di lavoro giornaliere.
Perché si sono rivolti a noi? Perché non riescono a trovare dei lavoratori seri. Precedentemente la pizzeria trovava solo pizzaioli improvvisati stranieri che una volta assunti non rispettavano gli ordini di lavoro e le norme igieniche, o pizzaioli italiani che per un lavoro giornaliero di 8 ore chiedono minimo 1.800 euro al mese.
Di esempi come questi ne abbiamo collezionati veramente tanti da poterci scrivere un libro cosa che un giorno non nascondo che mi piacerebbe fare.
Le pizzerie e i locali che offrono lavoro si trovano a dover fronteggiare alcuni problemi, dalla mancanza di correttezza e voglia di lavorare a una carenza di preparazione tecnica e personale. Ad esempio solo una minima parte parla inglese ma in molti pretendono posti di responsabilità all’estero quindi pretenderebbero una paga alta senza averne completamente le competenze. Per non parlare delle regole di base per la redazione di un Curriculum Vitae fatto decentemente, ogni giorno infatti arrivano CV con dati personali mancanti come il numero di telefono ed errori di ortografia.
Sentiamo spesso parlare di giovani allo sbando e senza prospettive ma poi stranamente si vedono anche ragazzi disoccupati in fila davanti a un negozio per acquistare l’ultimo modello di smartphone o le tanto attese sneakers da centinaia di euro, c’è qualcosa che non va allora.
Il problema riguarda davvero solo la nuova generazione? Cosa stiamo insegnando ai giovani?
La mancanza di lavoro che c’è in Italia a mio parere è più in una pretesa di voler lavorare sotto casa, alle proprie regole, senza sacrifici e alla pretesa di una paga iniziale subito alta perché in realtà i lavori per non morire di fame ci sarebbero. Non vi ho raccontato ad esempio di quante pizzerie si rivolgono a noi per richiederci aiuti pizzaioli o pizzaioli per 5/6 ore di lavoro al giorno a €1.200 e non riescono a trovare perché nessuno accetta il lavoro o perché chi accetta dopo poco tempo non va più a lavorare o si presenta continuamente in ritardo.
Ma allora perché tutti questi giovani disoccupati? Perché tanto una casa ce l’hanno, quella dei genitori, il cibo nel piatto pure, a volte c’è anche la pensione della nonna ad aiutarli e preferiscono andare avanti così finché non trovano il lavoro dei sogni. Il lavoro dei sogni però se non si comincia dal basso a crearlo iniziando con lavori più umili per farsi le ossa e capire cos’è il sacrificio e come funziona il mondo del lavoro non arriverà mai e chi non sa questo si sveglierà a 35 anni e dovrà iniziare tutto da capo con un grande svantaggio rispetto a chi ha capito questo a 20 anni.
Dove sono finite le persone disposte a lavorare sodo iniziando dal basso per raggiungere una stabilità e una posizione gratificante nella propria vita? Iniziare dal basso da un lavoro più umile non è una vergogna ricordo uno degli Agnelli che dopo essersi laureato in America suo padre prima d’inserirlo in un ruolo dirigenziale in Fiat lo mise sotto falso nome a lavorare come operaio in fabbrica per un anno per fargli capire come funzionano tutti i ruoli più umili che doveva poi andare a dirigere. Una volta gli italiani pur di dare una svolta alla propria vita emigravano all’estero a cercare un lavoro e non avrebbero mai schifato lavori da pizzaiolo da €1200/1500 al mese come fanno invece oggi molti giovani e meno giovani perché pretendono almeno €1800/2000 per andare a lavorare.
Una cosa però è certa.
Nonostante le difficoltà economiche, burocratiche e legislative che ogni giorno le aziende italiane devono affrontare, il settore della ristorazione è una delle poche realtà ad oggi in grado di offrire lavoro e creare occupazione. Se volete entrare nel molto della ristorazione Pizzaitalianacademy vi offre una porta d’ingresso.
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